venerdì 30 settembre 2011

Discorso a sostegno dell'Ordine del Giorno per le piste ciclabili

Questo ordine del giorno nasce dalla constatazione della difficoltà di circolare in bicicletta nel centro cittadino e da numerose segnalazioni di Rhodensi.
Abbiamo pensato di presentare un ordine del giorno globale e non una semplice interrogazione per dare al consiglio la possibilità di discutere e votare e per allargare la visione all’intero territorio della nostra città.
E’ evidente che la nuova amministrazione ha invertito la rotta e possiamo testimoniare come molti cittadini abbiano apprezzato questo cambiamento di tendenza.
Su alcune vie riteniamo tuttavia che sia necessario collocare dei dispositivi di protezione, come paletti, archetti o cordoli come quelli autostradali, perché certamente i vigili non possono essere presenti dappertutto per 24 ore su 24 e inoltre, quando ci sono auto parcheggiate su entrambi i lati, la circolazione diventa pericolosa, soprattutto su via De Amicis, dove il pullman incontra enormi difficoltà a transitare e blocca spesso il traffico.
Peraltro è stata posta erroneamente la domanda “pista ciclabile o parcheggio”: in realtà, con la scellerata decisione di rimuovere gli archetti, il parcheggio non era comunque regolare, ma ufficiosamente tollerato.
Su altre strade, è necessario lavorare con il corpo di Polizia Locale, per rendere il controllo più efficiente e capillare: su questo vorrei fare una precisazione, visto che la scorsa settimana la consigliera Caputo ha rivendicato l’assunzione di sei agenti; non credo tuttavia che siano stati impiegati per il ruolo primario della Polizia Locale, far rispettare il regolamento, visto che per 4 anni sono stati impiegati più per le esposizioni fieristiche e per altre mansioni di competenza della Polizia di Stato e dei Carabinieri che sulle strade della città.
C’è un terzo aspetto, quello dell’educazione civica, per la quale bisogna organizzare incontri e corsi: ho avuto modo di viaggiare in numerosi paesi europei, come Olanda, Germania, Belgio e Svizzera, e in questi paesi ci sono percorsi ciclabili quasi su ogni strada e non sempre sono protetti, ma nessun automobilista ha mai il minimo pensiero di sostare con la propria auto.
In Italia invece, se la pista non è protetta, ci si parcheggia sopra, se il posto riservato per auto con persone diversamente abili a bordo è libero si sosta senza problemi, così come spesso si parcheggia in prossimità degli incroci e perfino in mezzo alla strada. E lo stesso vale per altri ambiti, come quello fiscale ed edilizio.
Da Nord a Sud senza differenze manca una cultura del rispetto delle regole e di ciò che è pubblico e spesso dalle istituzioni arriva un cattivo esempio di non rispetto delle regole: proprio ieri è stato salvato un ministro che sta per essere rinviato per concorso esterno in associazione mafiosa e lo stesso premier ha più volte invitato i liberi professionisti ad evadere il fisco.
E’ necessario pertanto invertire questa tendenza e cercare di infondere nei cittadini una maggiore coscienza civica.

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