domenica 27 marzo 2011

Che confusione!

Mancano 2 settimane al termine per la presentazione delle liste (14 aprile) e a destra non si capisce più niente, sono completamente confusi.
Il Pdl vuole candidare Carolina Pellegrini, ma non è sicuro, vuole allearsi con la Lega, ma non è sicura, con l'Udc, ma è indecisa; la Lega non sa se andare da sola, col Pdl o con Tizzoni, Ivani non sa se candidarsi a sindaco o sostenere Tizzoni, non si capisce veramente più niente.
E poi sono assurdi i nomi che danno alle loro liste: c'è chi dice di essere uno della "gente di Rho" e chi dice di avere "Rho nel cuore", ma altro non sono che delle vecchie conoscenze della politica rhodense fuoriuscite dal Pdl perché i loro interessi non coincidevano più con la dirigenza di quella specie di partito...
Come può Tizzoni fare quello della gente, se è stato assessore fino a qualche mese fa e si è opposto al Centro Commerciale Alfa soprattutto per difendere gli interessi dei commercianti?
Ivani, che è evidentemente una persona di grande cuore, si presenta come uno che ha "Rho nel cuore", ma forse ha nel cuore la poltroncina di consigliere e, chissà, in caso di ricompattamento dell'armata Brancaleone e vittoria al ballottaggio, magari di assessore.
E poi non capisco i Futuristi del Fli, i Finiani, che hanno tenuto il loro congresso nazionale in Fiera e hanno riempito la città di manifesti col simbolo del loro partito, poi si mettono nella lista di Tizzoni, invece di presentare e far conoscere il loro simbolo.
Va be', Guareschi scriveva che c'erano cose che potevano succedere solo sulla riva del Po, nel paesello di Don Camillo e Peppone, ma mi sa che la realtà di Rho supera ogni immaginazione...

martedì 22 marzo 2011

Guerra...

Ci risiamo: ancora una volta siamo di fronte ad un'operazione militare internazionale che non si vuole chiamare guerra, ma sostanzialmente lo è e ancora una volta ci si divide tra interventisti e pacifisti.
Certo, si scopre che stavolta i più accaniti fautori dell'intervento sono Pd e IdV, mentre tra i contrari c'è la Lega e perfino alcuni del Pdl sono piuttosto scettici.
Certo, stavolta sembra che la nazione guida dell'operazione non siano gli Stati Uniti, ma la Francia.
Certo, l'operazione si poggia su una risoluzione Onu e la crisi è iniziata per un grande movimento popolare che chiede la democrazia.
Tuttavia sempre di guerra si tratta e procura come sempre numerosi morti civili: eppure stavolta non mi sento così contrario come nel caso dell'Afghanistan e dell'Irak.
Sarà perché mi fido di Obama molto più che di Bush, o forse perché mi troverei in difficoltà ad avere la stessa opinione degli sciacalli leghisti, ma soprattutto ho a cuore che questo fermento di libertà nato in tutto il mondo arabo non si spenga e porti alla democratizzazione vera e compiuta di tutti quei paesi.
Di sicuro l'operazione è andata oltre la risoluzione Onu e Sarkozy vuole mettere le mani sui pozzi di petrolio, certo per ora han fatto un pasticcio perché la Nato non si è impegnata, la Lega Araba non è coinvolta e le azioni non sono coordinate, però d'altra parte credo anche che bisogna fermare Geddaphi, limitando il più possibile il numero dei morti.
Fatto sta che in questa situazione non riesco ad essere né favorevole né contrario e la cosa mi pesa molto: forse era più facile avere un'opinione quando c'era George il cow boy? Non so...

giovedì 17 marzo 2011

Viva l'Italia, nonostante tutto!

Non ho mai avuto un grande amor di patria, forse perché sono condizionato dalla storia internazionalista della sinistra, o forse perché le vicende di questi ultimi ti spingono a vergognarti del tuo paese di fronte al mondo.
Non so, ma in ogni caso non ero così sicuro di festeggiare questa giornata, qualcosa in me spingeva per il no, ma alla fine, forse anche perché a Rho era l'Anpi ad organizzare, ho deciso di esserci.
E' inutile negare che le dichiarazioni e le pagliacciate anti-italiane dei Leghisti hanno contribuito a farmi propendere per il sì: certo, la loro cialtroneria è uno dei maggiori incentivi per il risveglio di un sentimento nazionale negli Italiani.
Poi però penso a Dante, Petrarca, Boccaccio, Manzoni, ma anche a Verdi, Puccini, Giotto, Michelangelo, a grandi autori, musicisti, artist, scienziati, filosofi, storici, a uomini e donne che hanno fatto grande l'Italia prima ancora che nascesse.
Poi penso agli eroi del Risorgimento, a quei giovani morti in nome di grandi ideali in cui ancora ci riconosciamo, ma soprattutto penso a Matteotti, Gramsci, ai partigiani, a ragazzi morti per la libertà e la democrazia.
Quindi, in nome di tutti questi, sono felice di essere Italiano e festeggio questo paese, che ha una grande storia, una grande cultura, un grande paesaggio, bellissime città, una cucina impareggiabile e via dicendo; insomma, festeggio questo paese, che ha dato e dà ancora tanto all'umanità, nonostante tutto quello di cui ci si vergogna, nonostante le mafie, nonostante la corruzione, nonostante gli scandali, ma soprattutto nonostante quell'essere immondo e schifoso che sta a Palazzo Chigi e tutta la sua corte di servi e leccapiedi!
Insomma, viva l'Italia, l'Italia che resiste, oggi come nel 1945!

domenica 6 marzo 2011

Toto-dimissioni

Negli ultimi tempi invitare qualcuno a dimettersi sembra essere diventato lo sport nazionale, ma nessuno si dimette davvero e a quelli che si dimettono le dimissioni vengono rifiutate.
Ma chi si deve dimettere davvero?
1) Sicuramente Del Neri si deve dimettere: è una brava persona ed è stato un grande allenatore, ma o è stanco o non è l'allenatore giusto per la Juve, in ogni caso la Vecchia Signora non può andare avanti così...
2) ça va sans dire, Berlusconi si deve dimettere, perché sta rovinando l'immagine del nostro paese nel mondo, oltre a demolire le istituzioni democratiche e la nostra economia.
3)Fini non è tenuto a dimettersi, perché le carte che dimostrerebbero che la società off shore proprietaria dell'appartamentino di Monte Carlo sarebbe riconducibile a Tulliani è un falso clamoroso costruito ad arte dai Berluscones e, se anche la casa fosse di Tulliani, non sarebbe comunque colpa sua se il cognato l'avesse fregato; quindi non deve dimettersi, ma sarebbe utile per lui che lo facesse, perché gli darebbe un notevole ritorno d'immagine e, con l'elezione a presidente di un pidiellino, ci sarebbe il suo voto in più per l'opposizione e 1 in meno per la maggioranza...
4) Letizia Moratti si deve dimettere, perché ha fatto tanti danni a Milano, ha usato l'Expò per fare favori agli amici e ha lasciato che il figlio si costruisse una villa abusivamente sul territorio comunale
5) Alemanno si deve dimettere, perché ha permesso che i suoi assessori nominassero amici e parenti per le società partecipate e non può far finta di non aver saputo niente!
Giuliano Pisapia non deve fare assolutamente un passo indietro, perché non è colpa sua se la sua compagna, prima di conoscerlo, aveva ricevuto un appartamento di lusso con un affitto basso, e poi non è colpa sua averlo ricevuto, ma colpa degli amministratori nominati da giunte di centrodestra o del vecchio truffaldino Psi che gliel'hanno offerto...
6) Nichi Vendola non si deve dimettere perché il suo caso è stato archiviato ed è stato quindi dimostrato che è completamente estraneo allo scandalo della sanità pugliese, anzi, lui ha fatto il possibile per risollevarla; inoltre i Ds prima, il Pd erano il partito di maggioranza relativa della coalizione ed avevano il diritto di scegliere chi volevano come assessore e lui non poteva opporsi.
7) Giorgio Napolitano non si deve dimettere
8) Schifani si può dimettere o non dimettere, non me ne può frega' de meno...
9) Cota si dovrebbe dimettere, perché la sua elezione è stata irregolare
10) Formigoni si deve dimettere, perché il suo 4° mandato è irregolare e ha raccolto firme false
11) Minzolini si deve dimettere, perché ha reso il Tg1 un mero megafono del regime
12) Masi si deve dimettere, perché sta rovinando la radiotelvisione pubblica italiana
A Rho siamo maestri di dimissioni, visto che il 5 gennaio se ne sono dimessi 17 in una volta e a Napoli ci hanno perfino copiato...
Chi altro si deve dimettere? Dimettersi o non dimettersi? Questo è il problema.
Certo, poi i milioni di disoccupati presenti in Italia non hanno neanche il ruolo da cui eventualmente potrebbero dimettersi...

sabato 5 marzo 2011

Il punto della situazione

Sono passati 2 mesi esatti da quel 5 gennaio in cui 17 consiglieri su 30 si sono dimessi in blocco facendo decadera la giunta Zucchetti: quel giorno esultavo, senza pensare a quel che sarebbe successo.
Nel 2007 sono entrato in Sinistra Universitaria nel momento in cui si formavano le liste ed ero stato trascinato dentro da alcuni amici.
Allo stesso modo a Rho abbiamo creato la lista civica Giovani Idee 3 mesi prima delle elezioni, quando già la coalizione era definita e il candidato sindaco era stato scelto.
Stavolta, al momento della caduta del sindaco, ero già in Sel da alcuni mesi e mi sono sentito coinvolto fin dall'inizio.
Sel ha invitato da subito tutte le altre forze di centrosinistra senza distinzioni, presentando una road map per un programma amministrativo, ma non tutti hanno risposto con lo stesso spirito: c'è chi ci ha rifiutato per motivi ideologici e chi ci ha accolto con la mente subito rivolta al candidato sindaco o ai posti di assessore.
La fase di definizione della coalizione e scelta del candidato sindaco non mi ha molto entusiasmato: ho visto quella parte della politica che probabilmente è inevitabile, ma che non mi piace per niente.
Una volta terminata questa fase, abbiamo finalmente iniziato a parlare del programma e le riunioni hanno iniziato ad essere più interessanti, anche se via via sempre più frequenti...
Mi piace questo spirito costruttivo, sia in Sel sia in coalizione, che sta portando a definire i punti del programma, mediando su quelli più discussi.
Mi piacciono anche le priorità della coalizione, come il cinema-teatro da costruire in centro, forse alla Diana de Silva, il consumo zero di territorio, idee interessanti per l'integrazione, l'adesione al patto per il clima e le iniziative per raggiungere l'obiettivo 20-20-20(20%in meno di consumo di energia, 20%in meno di emissioni di gas serra, 20%dell'uso di energia da fonti rinnovabili) e così via.
Mi è piaciuta molto l'assemblea, fortemente voluta da noi di Sel, in cui abbiamo ascoltato le proposte delle associazioni, aprendo di fatto il programma alle loro istanze e aspirazioni, perché, ognuna nel proprio settore, sanno meglio di noi che cosa serve a Rho.
Insomma per ora questa campagna elettorale mi sta piacendo, oltre a ridurmi il tempo libero, ma questo non è un grosso problema.
Per i prossimi 2 mesi, spero di divertirmi come nel 2007, perché se mi divertissi di più, sarei poco serio, se mi divertissi di meno, vorrebbe dire che sto invecchiando...
Spero che si riesca a coinvolgere la città nella riflessione dei problemi veri e non si faccia invece leva sulle paure e le insicurezze della gente, come di solito fa il centrodestra, Lega in primis...
Soprattutto spero che Pietro Romano venga eletto sindaco e Sel ottenga un buon risultato, grazie al trend nazionale, ma anche al nostro radicamento sul territorio, che si sta lentamente costruendo.

Inauguriamo questo nuovo blog...

Mi chiamo Igor, ho 26 anni, quasi 27, sono nato e cresciuto a Rho, nella periferia ovest di Milano.
Ho frequentato il mitico liceo Rebora di Mazzo, forse l'unico edificio scolastico in Italia con i balconi annessi, scuola che da anni è in attesa della nuova sede che sembra un po' come il ponte sullo Stretto, da sempre promessa e mai realizzata, ma forse sarà pronta prima dello Stretto...
Nel 2003 mi sono iscritto al corso di laurea in Lettere (curriculum storico-archeologico) dell'Università degli Studi di Milano e ho preso la laurea triennale nel giugno 2006.
Mi sono poi iscritto alla specialistica in Storia Antica e nella rovente primavera del 2007 sono stato contemporaneamente coinvolto in due campagne elettorali, oltre alla frequenza di 7 corsi e 1 laboratorio: una in università, con Sinistra Universitaria, con esito molto positivo, visto che dopo 22 anni di arrogante strapotere di Cl, la Sinistra si è ripresa la Statale; l'altra a Rho con la lista civica Giovani Idee, a sostegno della ricandidatura del sindaco uscente Paola Pessina, con esito disastroso, ma posso comunque dire che è stata un'esperienza diverente ed indimenticabile...
Nel luglio 2008 ho concluso la specialistica con una tesi sull'Ostracismo di Tucidide di Melesia, personaggio sconosciuto anche per molti che conoscono la Storia Greca, e, subito dopo, sono partito per il Cammino di Santiago, altra esperienza indimenticabile!
Dopo il Cammino, sono partito per Taizé, dove sono stato volontario presso la comunità per più di un anno, svolgendo i più svariati lavori.
Nel settembre 2009, insieme ad altri volontari e ad alcuni frères e suore, abbiamo iniziato l'avventura della preparazione dell'Incontro Europeo di Poznan: in quei 4 mesi ho lavorato con una quindicina di gruppi di preparazione in altrettante parrocchie della città e dell'hinterland, ho conosciuto la mia seconda famiglia e moltissimi cari amici e Poznan è diventata la mia seconda città, dopo Rho.
Vivendo all'estero, la domanda che mi veniva costantemente posta era "Ma come fate ad avere un premier così?": preso dalla vergogna per il mio paese, dovevo sempre precisare di non averlo votato e trovare una spiegazione razionale dell'ubriacamento televisivo della maggioranza degli Italiani.
Tornando a casa, nel febbraio 2010, ho sentito l'esigenza forte di impegnarmi in prima persona per contribuire, nel mio piccolo, a cambiar le cose, almeno nella mia città.
Ho scelto Sel perché sono sempre stato di sinistra, ma non mi sono mai sentito completamente rappresentato da una in particolare delle categorie novecentesche in cui è stato diviso il variegato mondo della sinistra; ho scelto Sel perché in questo partito non si sente il peso della storia e, pur non dimenticando il passato, si è proiettati verso il futuro; ho scelto Sel, perché un grande progetto politico oggi ha bisogno di un grande leader carismatico e il miglior leader in questo momento in Italia è Nichi Vendola.
Ho scelto Sel Rho in particolare perché ho trovato un gruppo fresco di persone che hanno una concezione nuova della politica, sono aperte alla partecipazione della gente e mettono al centro le idee e non gli incarichi.