venerdì 13 novembre 2015

Ogni violenza va sempre condannata senza giustificazioni, che sia la ragazza violentata "perché non ha tenuto le gambe chiuse" (secondo una recente sentenza), che sia un Ebreo Ortodosso, che potrebbe essere a favore delle violenze israeliane sui Palestinesi, che siano attacchi terroristici, bombardamenti o esecuzioni, la #violenza è sempre violenza e va condannata!

domenica 26 ottobre 2014

E adesso?

Non sono potuto andare a Roma alla manifestazione della CGIL di ieri, ma con lo spirito ero lì, in mezzo a quelle tante persone, giovani e anziane, uomini e donne, dipendenti a tempo indeterminato e precari, in mezzo a quelle tante bandiere di tanti colori. E' stata sicuramente una bella giornata, una festa di chi non si arrende, un successo, 1,2 milioni secondo la questura, magari 1,5. Tutto bello. Però ora non bisogna fermarsi. C'è bisogno di un sindacato che non solo difenda i diritti, ma passi all'attacco, proponga l'estensione delle tutele e dei diritti, una legge sulla rappresentanza, azioni concrete contro la precarietà e le false partite Iva, una politica industriale che punti sull'innovazione, sulla riconversione ecologica dell'economia, sulle ristrutturazioni edilizie e la messa in sicurezza del territorio. E poi c'è bisogno di una vera rappresentanza politica per quel popolo, c'è bisogno di una politica che rappresenti davvero quelle istanze, che non solo si opponga con tutte le sue forze al Jobs Act, allo SbloccaItalia e a tutte le leggi di destra presentate dal governo, ma proponga alternative, presenti proposte per il lavoro, i diritti, una seria politica industriale che parta dal Green New Deal. La Cgil e soprattutto lo Spi devono rendersi conto che il Pd non li rappresenta più, ormai è un'altra cosa, ma allo stesso tempo questa rappresentanza politica è da ricostruire. Ovviamente Sel non basta, ma in questo momento è l'unico partito rappresentato in Parlamento che è sceso in piazza ieri, è un nucleo da cui dovrebbe partire qualcosa di più grande. Non sarà facile, ma ci dobbiamo provare.

martedì 20 dicembre 2011

Odg sull'acqua pubblica

Ordine del giorno in merito all’adeguamento della normativa regionale in materia di gestione dei servizi idrici

Premesso
- che l’esito del referendum del giugno 2011 ha visto 27 milioni di cittadini italiani esprimersi contro la privatizzazione del servizio idrico;
- che circa 21800 Rhodensi hanno espresso il loro voto nella stessa consultazione referendaria;
- che il 18 dicembre 2011 è stata inaugurata la Casa dell’Acqua nella frazione di Mazzo e nei primi mesi del 2012 è prevista la realizzazione di una seconda Casa dell’Acqua sul territorio comunale di Rho.

Considerata la sentenza della Corte Costituzionale n° 320/2011 che dichiara l’illegittimità dei commi 2 e 4 dell’art. 49 della l.r. 26/03 (modificati dall’art. 1 c. 1 let t) della l.r. 21/2010) affermando il principio della proprietà pubblica delle reti e degli impianti (beni demaniali inalienabili) e vietandone la cessione a soggetti privati quali sono le società patrimoniali, nonostante il loro capitale totalmente pubblico.

Preso atto della profonda modifica della struttura delle Province sostenuta dal Governo in carica.

Il Consiglio Comunale

esprime preoccupazione per il mancato recepimento delle indicazioni referendarie nella normativa regionale in materia di servizi pubblici di rilevanza economica e, in particolare, denuncia il permanere di condizioni penalizzanti per gli enti e le aziende che scelgono di optare per una gestione totalmente pubblica dei servizi e per gli affidamenti cosiddetti in house;

chiede che si ponga immediatamente rimedio alle lacune normative provvedendo all’adeguamento della legge coerentemente con quanto espresso nel Referendum e nella recente sentenza;


impegna il Sindaco e la Giunta


- a sollecitare urgentemente il Consiglio Regionale affinchè modifichi la l.r. 23/2006 e ss mm per la parte relativa al Servizio Idrico Integrato, prevedendo la totale proprietà, gestione ed erogazione del SII in capo agli enti locali;

- a chiedere alla Regione, in attesa della modifica della l.r. 26/03 e ss mm e della riorganizzazione delle strutture provinciali, di rinviare la costituzione dell’Azienda Speciale e di non nominare i commissari;

- a inviare il presente ordine del giorno al Presidente della Giunta Regionale, al Presidente e ai Capigruppo del Consiglio Regionale.

Gruppo consiliare di Sinistra Ecologia Libertà
Lampugnani Oscar
Turconi Igor Stefano

giovedì 15 dicembre 2011

Interrogazione sugli orari della Biblioteca

Oggetto: Interrogazione in merito all’ampliamento degli orari della Biblioteca Comunale
Posto che la biblioteca è un servizio che il Comune offre ai cittadini per diffondere cultura gratuitamente;
posto altresì che la Fabbrica di Rho ha raccolto l’istanza di numerosi studenti che avvertono l’esigenza di apertura della Biblioteca in orario serale e nelle giornate di domenica;
considerato che la biblioteca è un importante punto di riferimento per gli studenti universitari che in essa trovano spazi adeguati per preparare i loro esami;
considerato inoltre che la domenica è il giorno in cui la maggior parte dei cittadini è a casa da lavoro o dalla scuola ed ha maggiore opportunità di utilizzare il servizio;
considerato altresì che il programma “Riattiva la città” a pagina 21 al capitolo 3.4 recita “Intendiamo ampliare gli orari di apertura della biblioteca di Villa Burba”;
si richiede di mettere a conoscenza il Consiglio Comunale di quanto svolto dall’Amministrazione Comunale a proposito di questo tema, attraverso risposta pubblica in sede di CC a tale interrogazione.
Igor Stefano Turconi
Sinistra Ecologia Libertà

Risoluzione sulla Pizzarotti

RISOLUZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE
Oggetto: Condanna morale e politica della Pizzarotti & C. S.p.A. per motivi etici ed umanitari
Premesso che
- il Codice dei Contratti Pubblici D. Lgs. 12 aprile 2006, n. 163, (in attuazione direttiva comunitaria 2004/18 relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi) all’Articolo 38, comma 1, lettera f, prevede l’esclusione dagli appalti di lavori, forniture e servizi i soggetti “che hanno commesso un errore grave nell’esercizio della loro attività professionale, accertato con qualsiasi mezzo di prova da parte della stazione appaltante”;
- Lo Statuto del Comune di Rho Art. 1 comma 3 riconosce “quali valori essenziali riguardo alla persona il rispetto della vita, l’intangibilità della dignità umana, i diritti della persona e della famiglia sanciti dalla costituzione repubblicana e dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”;
- Fondazione Fiera-Milano ha in passato stipulato contratti con Pizzarotti & C. S.p.A., con sede legale in Parma, Via Anna Maria Adorni, 1, codice fiscale 01755470158 e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Parma 23124 per la realizzazione del Nuovo Polo Fieristico sul territorio del Comune di Rho;
- il Comune di Rho potrebbe in futuro stipulare contratti con la stessa società;
Considerato che
- Pizzarotti & C. S.p.A., attraverso la joint venture Shapir – Pizzarotti Railways registrata in Israele il 27 febbraio 2010, ha stipulato un contratto con le Ferrovie Israeliane per la costruzione di una linea ferroviaria ad alta velocità Tel Aviv – Gerusalemme, detto anche A1, in particolare per lo scavo di tunnel per la realizzazione della linea; (Allegato 2)
- la linea ferroviaria A1, ad uso esclusivo della popolazione israeliana, percorre 6,5 chilometri attraverso la Cisgiordania occupata, con la confisca di proprietà privata palestinese nei villaggi di Beit Iksa e Beit Sourik, inclusi terreni agricoli riconosciuti dalla Corte Suprema Israeliana come “risorsa fondamentale per la sussistenza” delle comunità; (Allegato 1)
- non vi era alcuna necessità di costruire la linea ferroviaria A1 su terre occupate in Cisgiordania: il vecchio tracciato del treno che collega Tel Aviv a Gerusalemme non attraversa i confini internazionali e uno alternativo, all’interno dei confini internazionalmente riconosciuti dello Stato di Israele, era stato proposto nel progetto iniziale;
- i villaggi in questione hanno già subito espropri per la costruzione di insediamenti israeliani e del muro di separazione, entrambi ritenuti in contravvenzione del Diritto Internazionale nel parere consultivo del 2004 della Corte Internazionale di Giustizia;
- la costruzione della linea ferrroviaria A1, insieme a una rete stradale per le enormi macchine scavatrici e per il trasporto di materiale di estrazione, sta portando alla distruzione di terreni agricoli oltre a renderli inaccessibili ai legittimi proprietari;
- la linea ferroviaria A1 è in violazione del Diritto Internazionale Umanitario e dei Trattati internazionali sui Diritti Umani, tra cui la IV Convenzione di Ginevra, in particolare Art. 53 che vieta “alla potenza occupante di distruggere beni mobili o immobili appartenenti individualmente o collettivamente a persone private, allo Stato o a enti pubblici, a organizzazioni sociali o a cooperative, salvo nel caso in cui tali distruzioni fossero rese assolutamente necessarie dalle operazioni militari”, in questo caso per la costruzione di infrastrutture permanenti inaccessibili alla popolazione locale;
- le attività quali quelle poste in essere dalla Pizzarotti sono un vero e proprio crimine di guerra secondo quanto stabilito all’Articolo 8 dello Statuto della Corte Penale Internazionale, comma 2, lettera a, dove «crimini di guerra» include le “gravi violazioni della Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949″ tra le quali la “distruzione ed appropriazione di beni, non giustificate da necessità militari e compiute su larga scala illegalmente ed arbitrariamente”.
- Pizzarotti & C. S.p.A., attraverso il suo coinvolgimento nel progetto per la linea ferroviaria A1, che rappresenta una palese violazione del Diritto Internazionale, e che anzi costituisce a tutti gli effetti un crimine di guerra, ha chiaramente commesso errori sufficientemente gravi nell’esercizio della propria attività professionale, in modo da giustificare l’esclusione da gare d’appalto di lavori pubblici;
ESPRIME
condanna morale e politica nei confronti di Pizzarotti & C. S.p.A. per la partecipazione ai lavori per la costruzione della A1 Gerusalemme - Tel Aviv;

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
1. a comunicare al più presto alla Pizzarotti & C. S.p.A. il contenuto di questa risoluzione, al fine di persuadere la stessa a ritirarsi dalla partecipazione stessa;
2. a comunicare per conoscenza al Comune ed alla Provincia di Milano, alla Regione Lombardia, ai comuni aderenti al Patto del Nord-Ovest il contenuto di questa risoluzione.
Gruppo consiliare di Sinistra Ecologia Libertà

venerdì 7 ottobre 2011

Resoconto dal blog di Sel del consiglio del 6 ottobre

Non si sono risparmiate nemmeno ieri sera le polemiche in consiglio comunale, ma per fortuna ci sono stati anche alcuni discorsi di alto livello culturale.

Superate le tre pretestuose interrogazioni della Lega – che come al solito si occupa solo di nomadi e prostitute – con delle ottime risposte da parte degli assessori competenti, si è passati alla questione dell’ingresso del Comune nella società Arexpo con l’1%.

Il sindaco ha relazionato sull’instancabile impegno in sede di trattative, che ha portato Rho a poter vendere i propri terreni allo stesso prezzo dei proprietari privati, ad ottenere delle compensazioni di vario tipo per i disagi legati all’Esposizione Universale e a poter partecipare al Consiglio di Amministrazione di Arexpo con diritto di parola, ma non di voto.

Certo, forse si sarebbe potuto ottenere di più, ma di sicuro le condizioni di partenza non erano ottimali e Rho era certamente la forza in campo economicamente e politicamente meno forte, rispetto ad una metropoli, una regione e una grande società privata.

E’ evidente che l’amministrazione si è spesa con grande sforzo per i cittadini di Rho, oltre che indirettamente degli altri comuni del Nordovest, e ha veramente fatto i loro interessi.

Le opposizioni hanno riconosciuto quest’impegno e, con l’eccezione di Tizzoni che si è astenuto, hanno votato a favore, anche se avrebbero potuto evitare di polemizzare con Sel, che si è comunque difesa con onore.

E’ sembrata pretestuosa e demagogica la contrarietà di Lega e Gente di Rho nei confronti dell’istituzione della Consulta delle associazioni culturali e di quella delle frazioni, che rappresentano forme aggiuntive di democrazia partecipata e faciliteranno il lavoro dell’amministrazione.

Insomma, possiamo dire che Lega e Gente di Rho sono contrarie alla Consulta delle Frazioni, quindi forse non hanno così a cuore i problemi dei territori periferici, sui quali hanno costruito la loro fortuna elettorale.

La Lega ha criticato il metodo di presentare questi regolamenti, a loro avviso calati dall’alto, non considerando il fatto che l’amministrazione aveva presentato una bozza alle commissioni congiunte (Affari Istituzionali e Servizi alla persona) e sono stati presentati numerosi emendamenti, che hanno migliorato quelle bozze.

Del tutto fuori luogo e demagogica anche la polemica sui costi della politica e sulla presunta inutilità della seduta di ieri sera: innanzitutto nei due precedenti consigli i lavori sono terminati a tarda ora e non si sarebbero potuti affrontare altri temi, inoltre l’ingresso in Arexpo doveva essere approvato al più presto e soprattutto 3 punti su 6 all’odg di ieri sera erano interrogazioni presentate proprio dalla Lega.

Peraltro se si conta un’ora impiegata in fase iniziale per le interrogazioni e la sospensione di 15 minuti chiesta e ottenuta dalla Lega intorno alle 23,20 (15 minuti diventati quasi mezz’ora), dobbiamo ringraziare proprio i “guerrieri padani” se la seduta è terminata dopo la mezzanotte e il Comune dovrà pagare la giornata lavorativa di oggi ai consiglieri che sono lavoratori dipendenti…

venerdì 30 settembre 2011

Discorso sul Piano per il Diritto allo Studio 2011/12

Per noi di Sel la Scuola è molto importante, perché investendo sulla scuola si investe sul futuro di una generazione, si investe sull’Italia di domani.
Non avere una visione della scuola del futuro e continuare con i tagli da parte del governo significa non avere una visione dell’Italia del futuro.
E vorremmo dire al ministro dell’Economia che con la Scuola, così come con la cultura, si fanno migliaia e migliaia di “panini” e si ricostruisce la ricchezza di un paese che ha 3000 anni di storia segnati da grandi civiltà e grandi maestri …
Venendo al Piano per il diritto allo studio sul nostro comune, il gruppo di Sinistra Ecologia Libertà esprime un generale giudizio positivo nei confronti del lavoro svolto in poco tempo dall’Assessore Di Pietro per realizzare questo piano e per lo sforzo profuso per non ridurre le risorse destinate al sostegno alla diversa abilità ed alle situazioni di disagio sociale presenti nella scuola.
Tuttavia riteniamo giusto esprimere alcune osservazioni per migliorare la politica scolastica dei prossimi anni.
Innanzitutto ci rendiamo conto del fatto che la realizzazione del prefabbricato in via Statuto come scuola Marconi provvisoria era già stata appaltata e i lavori erano pronti a partire, quindi la nuova Amministrazione non avrebbe potuto bloccare l’opera, pena il pagamento di una penale e il rischio di apertura di un contenzioso con la Corte dei Conti, fatto alquanto sconveniente in tempi di crisi…
Tuttavia, come abbiamo sostenuto nei mesi scorsi attraverso numerose iniziative, ribadiamo che avremmo preferito una soluzione diversa, come il trasferimento in autobus da via De Amicis ad una delle altre sedi scolastiche, ad esempio via Tevere, nel periodo dei necessari lavori di ristrutturazione dell’edificio, soluzione che avrebbe comportato un minore dispendio di risorse, un minore disagio per le famiglie e la conservazione della storica palazzina del dopolavoro e dello spazio verde circostante.
In ogni caso, siamo certi della ferma volontà dell’amministrazione di riportare la scuola Marconi nella sede originaria al termine dei lavori di ristrutturazione per i quali deve partire al più presto la progettazione, mentre l’inizio dei lavori dovrebbe essere programmato, a nostro avviso, per il mese di giugno 2012, possibilmente il primo lunedì dopo il termine dell’anno scolastico e il termine dovrebbe essere fissato per settembre 2014 prima dell’inizio dell’anno scolastico.
In secondo luogo intendiamo ribadire che l’amministrazione pubblica deve favorire in primo luogo la scuola statale e subordinare i contributi per le scuole paritarie al rispetto di criteri certi, così come è indicato nel programma a pagina 18 al punto 7 del paragrafo 3.1
Pertanto riteniamo giusta la scelta, compiuta dall’assessore, di inviare alle scuole paritarie una lettera in cui si chiede un rendiconto sul rispetto di alcuni criteri, come l’accoglienza di alunni diversamente abili ed extra-comunitari, l’abbattimento di barriere architettoniche, la situazione occupazionale di tutto il personale, la presenza di docenti con titolo di studio adeguato nonché di insegnanti di sostegno, mediatori linguistici e culturali, tutors ed educatori per tutte le situazioni di disagio.
Per quanto riguarda la scuola d’infanzia si riconosce come elemento aggiuntivo la funzione suppletiva di alcune scuole paritarie in alcuni quartieri sprovvisti di scuola statale.
E riteniamo che sia possibile valutare per i prossimi anni una decurtazione progressiva del contributo in caso di non rispetto pieno di alcuni criteri o di eccessivo ritardo nella rendicontazione.
Sosteniamo questo non perché siamo ideologicamente avversi alla scuola privata, ma semplicemente perché diamo la priorità alla scuola pubblica e riteniamo che le scuole paritarie debbano rispettare gli stessi standards di quelle statali.
Riteniamo che, nel corso dei prossimi mesi, sia necessario anche verificare gli standard occupazionali delle cooperative che svolgono servizi vari in ambito scolastico.
Tuttavia apprezziamo anche le novità positive, come l’avvio di un piano per la tecnologia informatica, il potenziamento del progetto Cresciamo insieme per intervenire in varie situazioni di disagio, il ripristino del Pedibus e l’incentivazione della raccolta differenziata nel servizio di refezione.
Giusta anche la scelta di non escludere i figli dei morosi dalla mensa e di intervenire fiscalmente sui genitori, eventualmente con la collaborazione della Guardia di Finanza.
Nei prossimi anni la strada da percorrere è quella di valorizzare le potenzialità presenti sul territorio e, in situazione di scarsezza finanziaria, privilegiare le situazioni di maggiore difficoltà economica e sociale.
Quindi Sel è favorevole al Piano ed intende continuare ad impegnarsi per la realizzazione delle parti del programma concernenti la scuola ed il miglioramento del servizio scolastico cittadino.